Saluto del presidente
Cari Associati, Gentili Signore, Egregi Signori,
è purtroppo ancora da una situazione d’instabilità generale che introduco il mio breve saluto di questo inizio anno, dopo aver affrontato le restrizioni dovute alla pandemia, dover tenere testa ora anche agli importanti contraccolpi del conflitto in Ucraina, l’inasprirsi della crisi energetica, i prezzi altamente volatili dei prodotti energetici, l’inflazione, i ritardi nelle forniture e mercati sempre più condizionati dalle tensioni geopolitiche, ecco che in tutto questo contesto talvolta non ci si rende conto di quanta tenacia, determinazione e senso di responsabilità siano necessarie per continuare a fare impresa in tempi in cui non vi è certezza di ciò che può accadere dall’oggi al domani.
Ben comprendiamo che l’incertezza per l’economia rappresenta uno dei nemici peggiori in quanto impedisce alle aziende di pianificare, investire, creare nuovi posti di lavoro e progettare seriamente il proprio futuro. Una minaccia che potrebbe compromettere il nostro tessuto produttivo, pregiudicandone la crescita economica e occupazionale, ma di cui non tutto il mondo politico pare sia pienamente consapevole.
Non dobbiamo dimenticare che a produrre la ricchezza del nostro Cantone siamo tutti noi, piccole e medie imprese che con grande sacrificio, credibilità e senso di responsabilità sociale lavoriamo quotidianamente per mantenere, creare impieghi e benessere nel nostro territorio. Nonostante i tempi incerti e difficili, le nostre aziende in questi anni hanno dato prova di una concreta e invidiabile resilienza, che oltretutto dispongono di un solido, sano e diversificato tessuto imprenditoriale ed economico. A certificarlo sono infatti cifre, studi e dati oggettivi, vedasi la comparazione interaziendale della nostra associazione mantello o l’inchiesta congiunturale della camera di commercio.
In un momento storico come questo, denso d’incognite e sfide all’orizzonte, sicuramente quella che oggi investe trasversalmente tutti è la crisi sull’approvvigionamento energetico. Ed è proprio in questo contesto che il nostro settore professionale può giocare il suo ruolo, abbiamo il know how e le necessarie competenze per essere parte attiva in questo percorso di transizione energetica. Il boom del fotovoltaico ne è sicuramente un elemento importante, ma non solo, pensiamo al numero di edifici pubblici che necessitano di un risanamento energetico e una messa a norma degli impianti, nonché nel privato che grazie a soluzioni intelligenti nella gestione degli edifici si possono ottimizzare i consumi energetici. In tutto ciò noi siamo della partita, con delle squadre ben preparate all’altezza di raggiungere ottimi risultati, non rimane che giocarla bene.
È quindi con spirito propositivo che vi auguro un proficuo 2023 ricco di soddisfazioni e con piena salute.
Didier Guglielmetti
Presidente EIT.ticino